L’avversario
Pubblicato il in Narrativa straniera

L'avversario
- Autore: Emmanuel Carrère
- Editore: Adelphi
- Data uscita: 2013
- Pagine: 169
L’Avversario è uno dei romanzi più celebri di Emmanuel Carrère, un’opera che ha contribuito a consolidare la sua fama di narratore internazionale.
Pubblicato nel 2000, il libro esplora con inquietante precisione uno dei casi di cronaca nera più intricati e sconvolgenti della Francia contemporanea.
Trama
Il libro ricostruisce la vita di Jean-Claude Romand, un uomo che per diciott’anni ha costruito un’esistenza basata su una colossale menzogna. Fingendosi medico, ha ingannato famiglia e amici, vivendo in un vuoto esistenziale fatto di solitudine e bugie. Quando il castello di carte stava per crollare, Romand ha reagito con un gesto estremo: ha ucciso la moglie, i figli e i genitori, tentando poi il suicidio, senza successo.
L’autore, che ha seguito il processo e avuto contatti diretti con Romand, esplora le pieghe più oscure di questa vicenda, arricchendo la narrazione con un’analisi finale sull’evoluzione della personalità di Romand durante la detenzione.
La recensione di RiassuMarti
Personalmente, quando ho aperto il libro, sapevo già cosa mi aspettava, o almeno pensavo di saperlo. Eppure, le parole di Carrère mi hanno sconcertata, costringendomi a fare i conti con l’inspiegabile.
In tutto il romanzo, mi sono chiesta: “Ma come può un individuo costruire la propria vita su una bugia? E come può questa bugia spingerlo a sterminare i propri cari, piuttosto che affrontare la verità e assumersi le sue responsabilità?” La potenza del romanzo sta proprio nel non riuscire a dare una risposta, lasciandoci immersi in una riflessione che ci scuote nel profondo.
L’Avversario è un libro breve, perfetto da leggere in un weekend, ma così intenso da lasciare un segno profondo. La storia è talmente assurda e inquietante da sembrare un’invenzione, eppure è tragicamente reale.
L’autore ricostruisce questa vicenda di cronaca nera con uno stile diretto, senza fronzoli. Nonostante la brevità, ogni pagina colpisce come un pugno, lasciandoti intrappolato in un vortice di domande e riflessioni.
Il libro non dà risposte, non cerca di spiegare e ti costringe a fare i conti con la fragilità dell’animo umano, con il senso di colpa, il pentimento e le zone d’ombra che forse ci appartengono più di quanto vorremmo ammettere.
Mi è stato consigliato da un’amica, anche lei appassionata di lettura e psicologia, e devo dire che ha avuto ragione. Se siete pronti a confrontarvi con il lato più oscuro della natura umana, L’Avversario è la scelta giusta per voi.
Tre aggettivi per descrivere il romanzo?
Spietato – Inquietante – Disturbante